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 La Bolla di Sapone

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Poesie e Filastrocche dal Libro "La Bolla di Sapone" di Maurizia Benedetti

" Bevi piccino il latte divino e fa che il mio cuore resti bambino "

" A Martina e Michele "

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Prefazione

Dolcezza, giocosità, trasparenza sono i momenti chiave che fanno da scenario a questa raccolta poetica di Maurizia Benedetti, che riesce a registrare e comunicare pienamente le esperienze e i momenti cruciali della sua vita con una sensibilità in qualche modo strappata all'età infantile. Una lirica fatta di sentimenti pieni, proprio come quelli dei bambini e che in qualche modo riesce ad essere fuori e dentro da quest'atmosfera di ilare complicità. Non mancano, infatti, gli spunti di riflessione ed intima inquietudine, ma sempre mitigati da una leggerezza stilistica e posta alla base di ogni testo.  D'altra parte uno dei punti di maggiore interesse è rappresentato proprio dal recupero della giocosità e della purezza che accompagna la scalata alla vita di un bambino. Di qui anche la scelta azzeccata per una lirica che a tratti diventa anche filastrocca e storia narrata a bassa voce, quasi sussurrata in punta di piedi.

Abbiamo parlato di storie da narrare, di filastrocche e di immagini quasi consegnate alla fantasia, ma la poesia di Maurizia Benedetti va molto oltre questo e tenta anzi di indagare e scoprire la realtà attraverso questi particolari strumenti di riflessione ed espressione. Tanto che le storie che sgorgano dalla penna e dalla mente dell'autrice sembrano costruite più per far riflettere che per istruire; non si limitano, quindi a rappresentare un passaggio di formazione, ma esplorano anche la dimensione del viaggio interiore e conseguente rivelazione dei risultati della propria ricerca. Ecco, perchè non mancano i passaggi bui e i malinconici riferimenti all'inizio e alla fine di ogni cosa, stemperati sempre da un volontario e sentito ottimismo che pervade spontaneamente ogni spazio lirico disponibile.

A quanto detto, ben si concilia l'idea dell'autrice di recuperare una musicalità suadente del verso che a tratti sposa addirittura la rima o l'assonanza, naturalmente in sintonia con una loro necessaria attualizzazione.
Il linguaggio semplice e trasparente ne favorisce l'utilizzo lasciando da parte architetture e orpelli letterari forzati, in favore di un'immediatezza lirica invidiabile. Ogni immagine è costruita con pochi tratti e identifica un momento, una sensazione, un gesto particolare che nell'armonia complessiva riscopre la sua ragione, la sua innata necessità.

Concludendo, una raccolta poetica, questa di Maurizia Benedetti, che pu rispecchiando connotati lirici precisi, dimostra grande attenzione per temi a lungo dimenticati, come quello sopratutto di descrivere la vita in modo semplice, intuitivo, giocoso, ma altrettanto profondo e in grado di far riflettere e perchè no, ancora sognare.

Giulio Perrone

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Maurizia Benedetti - Maurizia Benedetti è nata a Roma dove vive con la sua famiglia e insegna presso la scuola elementare "Gianni Rodari". Una sua poesia dal titolo "La bolla di sapone" è stata pubblicata all'interno dell'antologia poetica "Navigando nelle Parole". Questa è la sua prima pubblicazione.

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" Se hai due soldi uno spendilo per il pane, con l'altro compra giacinti per il tuo spirito "
(Detto Cinese)

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La bolla di sapone

Ci siamo lasciati
senza ascoltarci.
Volevo parlarti
per fermarti
un solo momento.
Perchè tu
tornassi indietro
nel tempo,
nel tuo tempo.
Una notte
ti sei addormentato
e non mi hai cercato.
Mi piace pensare
alla tua infanzia vincente:
rincorri
una palla colorata
in una via del cielo
verde ed alberata.
"Pupo biondo"
così ti chiamavano al bar:
quando sorridendo e
sopra uno sgabello
lavavi di tazzine
e bicchieri
un colmo cestello.
Un bambinetto
che sciacquava,
lavorava
e che forse giocava
con le bolle colorate
che uscivano
dalle piccole
mani sempre
screpolate.
Abbiamo discusso e
litigato:
erano le nostre
delle vere esplosioni,
non certo
sul tema
divagazioni.
Per questo
incontro mancato
sai papà,
nel mio cuore
c'è ora un
sordo rimpianto,
che spesso
al calar della sera
fa rima con un pesante "affanno".

" La bolla di sapone "
Dedicata a mio Padre
nato a Vasanello,
dove correva ogni volta che poteva.
L'ho scritta poco dopo la sua morte (2000)

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Perchè?

Perchè scrivo poesia?
Per un sorso di allegria
da gustare in compagnia
Perchè scrivo poesia?
Per quel sogno un pò lontano
ma dal tempo mai sfumato
Perchè scrivo poesia?
Per un ricordo evanescente
e un rimorso incandescente
Perchè scrivo poesia?
Per quel particolare
che mi spinge a ricordare
Perchè scrivo poesia?
Per un guizzo di follia
e sublimar la mia pazzia
Perchè scrivo poesia?
Per un cielo più infinito
ed un mare più pulito
Perchè scrivo poesia?
Per dire che ci sono
anche quando mi abbandono
Perchè scrivo poesia?
Perchè scrivo poesia?
Per essere apprezzata,
consolata e forse amata
Perchè scrivo poesia?
Per quegli occhi azzurri e belli
come il volo degli uccelli
Perchè scrivo poesia?
Per una piccola carezza,
un sorriso, una certezza
Perchè scrivo poesia?
Per una ciambella scombinata,
senza buco ed imbranata.
Perchè scrivo poesia?
Per volar di fantasia
e curar l'anima mia
Perchè scrivo poesia?
Per fare terapia
e fuggir la malattia
Perchè scrivo poesia?
Per placare un'ossessione
e non cadere in tentazione
Perchè scrivo poesia?
....non c'è una ragione
cerco solo un pò di luce
nella mia confusione!

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Filastrocca di due amici al bar

Amici di sempre
compagni di giochi
compagni di vita.
Una vita sudata
e da mille pensieri
affannata.

Un'infanzia veloce
un guizzo di gioia
una guerra assassina
che spinge a pensare
e tempo non c'è
per giocare.
...e via in sella a due biciclette
quei piedi veloci come saette
corrono, spingono a perdifiato
alla ricerca di un pane sognato.
"Borsa Nera" parola indecente
per la fame della povera gente
è una "Borsa di Magia"
piena di sogni colorati,
di nuvole rosa e di allegria
Scorron le ore
tra gioie e dolori
e con in bocca
della vita i sapori.
Tra caffè e cappuccini
si dipanano, intanto,
entrambi i destini.

Un malore improvviso
si stoppa un sorriso.
E solo al braccio
dell'amico fidato
torna l'animo rincuorato.
Nel Viale del Tempo
uno dei due ha salutato,
ha preso congedo
e sorridendo in cielo è volato
.....e solo lì
in quel mare turchino
ritrova per sempre
il suo corpo bambino.

" Filastrocca di due amici al bar "

Dedicata a mio Padre
e a Gino
(anche lui di Vasanello).
Sono cresciuti insieme,
hanno lavorato insieme al BAR,
e quando Papà è stato male
non c'è stato un giorno
che Gino
non sia venuto a trovarlo.

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Ciao, Vasanello
Dedicata ad Elisabetta

Ciao, Vasanello
paese mio piccolo e bello.
Ricordi di una vita serena
quando il mio cuore
faceva l'altalena.
Odori e sapori di quel borgo amato....
Merende arcane
per monelli ribelli:
un rosso di sole strusciato
su una fetta di pane
cosparsa poi di umido sale.
Il maritozzo si prendeva
da Wanda, giù in latteria
la panna di corsa si gustava
correndo per l'antica via.
Sul piazzale
il Castello degli Orsini
così austero per noi ragazzini:
qui il guercio Orsino
aspettava la sua sposa
che presto lo lasciò
perchè presa
da ben ardua cosa.
E l'orologio
della mia piazzetta
che le ore mi scandiva
quando, di notte,
rientravo furtiva.
toc, Toc,...
Batte le ore,
gioie e dolori,
vite e morti,
sorrisi e amori.
Batte il mio cuore
ancora bambino...
Più in là c'è una bimbetta
in sella alla sua bicicletta:
Elisabetta, cara amica di un'età perfetta
Discreta venivi a casa mia
per stare in mia compagnia.
Ricordi quel giorno d'agosto
quando vegliasti
il mio sonno scomposto?
Il sonno di una ragazza imbranata
che di acqua ghiacciata
si era intasata.
Controllasti, quasi con devozione,
i miei cupi sogni agitati
da un'indigestione.
Non amo i cimiteri bui e neri,
mi piace ricordare
spesso non riesco a pregare.
Ma a Vasanello è diverso
c'è la campagna,
intorno ci sono i Cimini
e come per incanto
gli animi ridiventan piccini.
Ed ecco allora
il tuo sorriso beffardo,
quegli occhi dolci e umidi...
Ciao, amica mia,
grazie volevo dirti
per la tua compagnia.
Quel giorno lontano
non ti ho ringraziato
ma il tuo ricordo
mai mi ha lasciato.
Con me porto sempre
la nostra infanzia ridente
quando per noi tutto
quando per noi tutto
era assolato e splendente.

" Ciao, Vasanello "
Dedicata alla mia amica e compagna d'infanzia.
Elisabetta è morta a 20 anni in un incidente,
una domenica di marzo mentre tornava a Roma
da Vasanello con il suo fidanzato.
Elisabetta, una volta sposata,
voleva vivere a Vasanello nella casa dei nonni.

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Yuri

Passerotto sperduto
dal cielo inviato
cerchi un approdo
e qui l'hai trovato

Quegli occhi neri
infuocati da un'ombra
che sottile e tenace
arde come una brace

Chi sono?
Ti chiedi in silenzio
stordita, impaurita da
un amore immenso

Paura di un nuovo abbandono
Angoscia di perdere un dono prezioso

Ripenso al tuo arrivo
all'esserino sdentato
che mi ha abbracciato e
la mia mano afferrato

Piccola donna
dai lunghi capelli
cancella quell'ombra
dai cupi silenzi

Sei il dono più bello
una dolce emozione
sei figlia, sei gioia
sei solo AMORE!

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Il carillon

Il carillon
del mio cuore
è come il sogno
di un tenero amore.
Sostanze evanescenti,
sogni di animi perdenti,
strida di bocche invadenti,
ictus di pensieri
in gola strozzati
e nell'ombra rintanati.
Giochi di parole
segnali lanciati
emozioni lontane.
Io sono qua,
non là
Cullatemi di fantasia,
di filastrocche e ninne nanne
di soli splendenti
di bocche ridenti.
Larga la foglia
stretta la via
cercami, sono qui
e ti aspetto da sempre,
figlia mia.

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Il cielo in un calzino

Rabbia e furore trapassano il corpo,
lame taglienti solcano
le membra squassate da silenziose urla.
La luce del mattino è viva
Io no...forse non ci sono,
Nell'ombra silente
si alza un ditino:
"Ma', prendilo è là il mio calzino!"
Tu stai crescendo
tu stai parlando
io sto correndo..
Bambino mio, aiuto!
Prendimi in braccio,
solo il tuo cuore
può darmi coraggio
in questa mia vita
agitata e stressata
e solo da folli corse regolata.
Voglio gustare il tuo
corpo piccino
fugace ricordo
di un dolce mattino.
Afferra con rabbia
la mia agitazione,
blocca i miei cupi silenzi
culla il mio sonno agitato.
Non lasciarmi vagare nel vento
come una foglia secca e avvilita
che cerca affannosa la via.

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Martina

Occhi azzurri
profumati di tempesta
capelli caldi e arruffati
di foresta
naso intelligente
bocca impertinente
lingua libera e sciolta
con sempre
troppi scatti alla risposta.

Il tutto mischio e
la rabbia di vivere unisco
ad altri ingredienti
liberi ed autosufficenti
Non regole o costrizioni
potrebbero dar luogo solo
a forti indigestioni.
Una mattina d'aprile sei nata
tanto a lungo cercata e desiderata

Sei come un fulmine a ciel sereno
alla continua ricerca dell'arcobaleno.
Una puledra che tira calci
ma che non disdegna baci e abbracci..
Spesso mi chiedi
"Ma',....mi vuoi bene
anche se tante sono le pene?"
In te ritrovo i miei dolci segreti
i teneri sogni dei momenti più veri
sei parte di me
la parte più bella
sei della mamma
la preziosa stella.

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Il tedesco

Quel volto stanco e sudato
tanto simile a un panno lavato.
Lo so che va male
non ti va di mangiare
forse hai deciso di lasciarti andare
e seguire così l'amore
della tua vita che morendo
ti ha tradita.
Ti ha lasciato sola
e sperduta per la via
senza più nessuna fantasia
Ti penso in quella casa silenziosa
un tempo così rumorosa.
Penso alla ragazza
dai capelli color tiziano
alle tue nozze di guerra
e al tuo arrivo a Roma
una città per te forestiera.
La tua casa era una stanza
dove non mancava
amore e costanza
Hai affrontato gioie e dolori
senza lamentarti dell'esistenza
ma ora sei stanca
e non hai più pazienza
Il nostro è un bene
intriso di silenzi e pene,
ti prego, mamma,
non mollare della vita le catene.
Rimani,
non andare lontano
quella casa in cielo
può ancora aspettare.

" Il Tedesco "
Dedicata a mia Madre anche lei di Vasanello.
Lasciò il paese a 18 anni
e venne a Roma dopo essersi sposata.

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Il balcone di Silvana

Quel balcone
senza sorriso
Di colpo sparito
Dolore straziante
pace non vera
che assale al far della sera
Addio dolce sposa
in pace riposa.
Ciao, mamma adorata
La mia vita
si è come spezzata

" Il balcone di Silvana "
Silvana, la moglie di Metanio,
mi accoglieva sempre con un sorriso.
Abitava a Via Palombara davanti a casa mia.
Quest'estate ho trovato il suo balcone vuoto.

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Nonna

Nonna, nonnina
da quella stellina
osservi il mondo
confuso e giocondo

L'orologio della piazzetta
scandisce furtivo
la mia fanciullezza.
I minuti contando
arrivo affannata
a quella meta da me non cercata.

Il tempo è volato
ho sperato, ho amato
e a volte anche odiato

Ancora corro
per trovare la scia
mi fermo un pochino
e poi volo via.

Alla ricerca
della stella dorata
un dì disegnata
e poi cancellata.

Stupita mi sfugge il momento
e tardi arrivo al mio appuntamento
Ma una luce argentata
nel cielo risplende...
E' stella d'amore
e placato infine
è il mio cuore.

" Nonna "

Dedicata a Nonna e alla mia infanzia,
alle estati che trascorrevo sempre a Vasanello.

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Fiore di campo

E' per te, amore di mamma
questo suono di ninna nanna.
Dormi sereno nel tuo lettino
mentre ti succhi attento un ditino.

Sorride il cielo
quando un bambino
si stringe al seno,
seno di donna, seno di mamma
ti cantano gli angeli la ninna nanna.

Bevi piccino
il latte divino
e fa che il mio cuore
resti bambino.

Piccolo fiore
di un mare fatato,
preziosa perla
incanto innocente
in questa vita non sempre vincente.

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Paure

Nell'abbandono
non esiste perdono
Non c'è consolazione
nè spiegazione
Paura di ricominciare
desideri di non mollare
Da soli in spazi
vuoti ed infiniti
non c'è più
un cielo pulito
Sparite son le stelle
e tutte le cose più belle...
.. poi la tua mano mi ha afferrato
e da allora la presa
non ha più mollato.

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Una mattina di scuola

Per i Bambini e la Maestra della Scuola di San Giuliano
Morti Durante il Terremoto del 31.10.2002

Una mattina di scuola
corse di sempre
mamme volanti
bambini vocianti
zaini pieni di pezzi di casa.
Primi dolori e primi amori...
amicizie infinite ed eterne
Dolce amica del cuore
sempre presente nel mio cuore.
"Ciao mamma ti voglio bene
ti prometto un bel voto porterò
e te lo dedicherò"
"Svelti bambini
dobbiamo cantare
e la festa di Halloween preparare"
E' una folla disarmante
bella, allegra e entusiasmante.
.. . ... .Epoi più niente.
Dolce signora dall'aria smarrita
sei lì in quell'inferno a vagare
e i bambini continui a cercare.
Parli di cioccolata
vegli fino all'ultimo momento
raccogliendo ogni flebile lamento.
Preghi Gesù Bambino
che si comporta da birichino.
Si è preso quegli angioletti
e li ha portati via
in una scuola colorata
intessuta di palloncini e arcobaleni
di cioccolato e paste dolci.
Non ci sono più voci e ascolti.
La prima elementare
è lassù in cielo
con la maestra
che li porta in palestra.
Sono sorridenti i bambini
perchè fanno festa.
E' questa una scuola di sogno e
non un sogno infranto a uno scoglio.
Sulla terra c'è soltanto dolore
non c'è più posto per l'amore.
Sorda disperazione
rabbia bollente
di chi è rimasto da solo
Gli manca il sorriso
del suo bambino
gli manca tanto, non gli è più vicino.

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Ragazza

Di averti a metà ne ho abbastanza
ti voglio tutta per me e ad oltranza.
Lo sai che ho paura del buio
e la notte ti voglio vicina.
Non dare ad altri i tuoi baci,
le tue carezze.
Avvolgimi di tenerezza
fai sparire la cupa tristezza
fammi capire che mi vuoi bene
non lasciarmi languire
di affanni e di pene
Una famiglia inesistente
non fa bene alla mia mente
Mi sento sola, impaurita
negli occhi mi è sparita la magia
di un'infanzia incantata
La mia vita è, ormai, come spezzata.
Cerco con ansia un sorriso,
una carezza che plachi
questa enorme incertezza.
Sono nata da un pensiero d'amore
destinata certo a un mondo migliore.
Ora son qui sospesa...
E un urlo silente di dolore
mi annienta e trafigge il mio piccolo cuore.

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L'acquario di Genova

Quegli occhi azzurri
stupiti e incantati.
Quei piccoli nasi
sui vetri spiaccicati.
Ricordare come
stanchi e stupiti
guardavamo i pesci, i delfini
gli squali e i simpatici pinguini?
Anni che scivolano via
in tempi vicini:
ancora poco e
i miei cuccioli
non saranno più bambini.
In quell'acquario
si cela arcano un mistero:
c'è un mondo trasparente
racchiuso in una bolla
d'acqua surreale
ed evanescente.
"Mamma, che cos'è un acquario?"
mi hai chiesto un dì lontano.
"E' una scatola azzurra,
che racchiude i sogni di un'età beata?"
Poi chiudendo gli occhi
ho aggiunto:
"E' anche uno scrigno
per le fantasie
di adulti clandestini
che come la tua mamma
sono rimasti bambini".

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Se una mattina di scuola due maestre

Per due maestre rompiglione
a volte allegre a volte musone.
Una si agita con le decine
l'altra lavora, invece, con le letterine.
Ci piace giocare con la fantasia
apriamo le ali e... voliamo via:
verso mondi incantati e splendenti
impastati solo di bocche ridenti.
Ingorghi di parole,
profonde emozioni
a ruota libera vanno
le nostre lezioni.
Certi giorni, strani pensieri
rendono i nostri visi
ahimè!... un pò troppo seri.
Tra operazioni e coniugazioni
passano intanto gli anni migliori:
quando un foglio segnato di rosso
è come un sogno
infranto a uno scoglio.
Arrivate vispi bimbetti
diventate subito
splendidi ometti.
Tra le mani un cellulare:
"Pronti, contatto... ecco
della vita... il MARE!"
Un viaggio appassionante,
che non sempre sarà
bello ed appagante.
Generazioni intere vanno via
e qualcuno si perde lungo la via.
Il nostro posto è qui:
siamo molto "elementari"
e sempre pronte
a giocare con Gianni Rodari.

La cosa più importante *

La cosa più importante
è un libro entusiasmante.
Tanti animali strampalati
buffi, allegri e colorati
Questo messaggio ci voglion dare
per poterci confortare:
"Cari amici la diversità
è il bene più grande dell'umanità".
Italiani, Nigeriani o Colombiani
Sono sempre e solo tipi umani:
Sia che venga da Tivoli o da Bogotà,
mi chiamo Carlos o Sora Lella
riesco a ballare la samba
e a mangiare la panzanella.
Essere diversi ci aiuta a crescere:
tutti uguali che noia mortale!
Mancherebbe qualcosa
di molto speciale!
Poche sono le mie qualità
ma se le unisco alle tue
la nostra unità diventerà
un'allegra diversità.

" Un Libro di Antonella Abbatiello "

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Per Rosalba

Ceramica arte
antica e arcana.
Impasto con le mani
i miei pensieri
che mi guidano
come magici velieri.
Trasformo
idee e sensazioni
in splendide emozioni.
Ecco un uccellino
che spicca il volo
in un bosco incantato:
è proprio là che
la mia fantasia
l'ha portato.
Mangia semini
di poesia:
ed è già pronto
per una nuova magia.
Dolci suggestioni
di creta
dove creazione
fa sempre
rima con emozione.

Amanda e Andrea

Amanda aspetta un bambino
ci ha sussurrato piano un uccellino.
Stupore dolce e profondo
quando una vita si affaccia al mondo,
ma questa volta è proprio speciale
per questo annuncio sensazionale.
Andrea è lassù tra le stelle
dove le cose son certo più belle
in una continua ricreazione
senza più nessuna imposizione.
La sua maestra non ha,
certo, scordato
e dal cielo un dono le ha inviato.
Un piccolo fiore profumato
nel cuore di Amanda
è appena sbocciato.
Un bambinetto la guarda attento,
mentre le strizza contento l'occhietto.
"Ho l'aureola un po' di traverso
ma te lo prometto,
sarò un angelo custode, quasi, perfetto".
Sussurra dolce alla sua amica
e lentamente se ne vola via.

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Un Raggio di Sole

Andrea è volato in cielo,
aveva solo dieci anni
e stava in classe con Michele, mio figlio.
Il giorno dopo i funerali sul cuscino di Michele
c'era un raggio di sole, così ho detto:
"Guarda Michele è Andrea che ti dice ciao".
Allora Michele ha guardato quella luce,
cercando tra le stecche della serranda, poi
si e adagiato sul cuscino e ha sorrìso.....

Un raggio di sole
sul tuo cuscino
occhi stupiti del mio bambino
cercano in alto
guardano e sperano
di veder tornare
chi tanto lontano
è andato a giocare.
È sceso dal cielo
per una carezza
sfiora leggera una certezza.
Occhi di cielo
occhi di mare
tanto cercate
e niente trovate.
Volete solo
un po' di magia
eh! dai Gesù,
spremi la tua fantasia!
Non c'è, nessuno è arrivato,
ma tu lo sai che non ti ha lasciato.
"Mamma, guarda lassù
in quella stecca non c'è solo il blu,..."
Ti adagi, allora
in quella luce
un soffio di vita
ti illumina il volto
spunta un sorriso
stringi le mani
lì sul tuo cuore
in un infinito abbraccio d'amore.

La Spilletta

Dedicata a Gian Luca

"...mamma, io ho capito che Gian Luca
si è fatto male con una spilletta
quando aveva quattordici anni....."
Ho cominciato con uno spinello
poi il desiderio è andato crescendo.
Parla bene il ragazzo
mostra tanto coraggio
grinta di vivere
rabbia di esistere.
Scommessa di vita
speranza e amore
mare immenso di dolore
Folle spirale
fertile solo di male.
Ho visto l'inferno
è stato tremendo
Non ce la faccio
voglio cambiare
più non devo aspettare.
"E' storia vera"
sussurra il bambino
al compagnetto vicino.
"Ti sei fatto male
con una spilletta
perché mai tanto rumore
per una punturetta?"
E droga piccolo
-gli hai risposto-
ho preso a calci la vita mia

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Michele dagli Occhi Blu

Questa filastrocca nasce da un racconto
dedicato a Michele

Michele uscì da scuola, a casa arrivò,
e subito con la mamma s'arrabbiò:
"Mamma, tu hai sempre tanto da fare
e mai mi stai ad ascoltare!".
"Laghi brillanti, laghi incantati
laghi glaciali e artificiali..." parole che escon di testa.
"Azzurri come i tuoi occhi.. .sempre in festa"
risponde la mamma lesta, lesta

"Eri qui nel mio pancione
azzurro, allegro e già mangione.
Incantato da acque turchine
giocavi con lune smeraldine.
Arcobaleni di tutti i colori
giravano intorno ai tuoi umori,
cucciolo bello, amore immenso
gioia infinita sempre ti penso"

Dormi piccino, che questa è l'ora
il corpo in quiete sogna e riposa.
Lune gioconde fan il girotondo,
cullano tenere il tuo sogno profondo.
Magia di un lago che vola via
veloce e rapida come la tua fantasia...
Ed ecco la mamma trasformata
in una bimba un po' scalmanata.
Voleva dei lunghi e biondi capelli
come le amiche degli anni più belli.
Ma il crudele barbiere tagliava, tagliava
e senza il suo bene la lasciava
Un cruccio infinito la capigliatura
per lei ogni volta un'arrabbiatura.
Un giorno infausto si stancò
e ad una vipera quel ben di Dio a lungo tirò.

Si era tolta la soddisfazione
Ebbe in cambio una punizione.
Non disperò e subito
ad un'evasione pensò
Salì sul tetto in cameretta
cercò la luna in tutta fretta:
"Care stelline amiche piccine
voglio andar via da questo posto,
stare qui più non posso!"

Mamma Luna con sé la portò

e alle stelle la bimba affidò.
Laghi azzurri ed incantati
specchi magici e fatati
spettacolo immenso
emozione grande
gioia viva ed entusiasmante.

"Sono i miei giorni più belli"
-penso Nina ammutolita-
"E' qui la mia fortuna,
potrò fare quello che voglio
nessuno mi dirà più niente

sarò libera finalmente
di correre e saltare
farò solo quello che mi pare"

Arrivò il Corriere della Luna
e con lui pene a dismisura.
Mamma e papà
stanchi ed avviliti

e dal dolore tramortiti
cercavan la loro
Ninetta in ogni dove
in preda alla più nera disperazione.

Torna a casa
fantasia ribelle
Occhi dolci
intessuti di stelle
irti capelli di porcospino
piccolo grande amore sopraffino
Placa questo dolore
rallegra la nostra esistenza
non lasciarci in questa sofferenza.

E' giunto il momento di tornare
Non posso più aspettare
Sono una peste lo confesso
e mi pento molto spesso.
Voglio rivedere mia sorella
mentre mangia la ciambella
Luna devo andare via
non voglio lasciarti amica mia!
"Ti sarò sempre vicina

seguirò ogni tuo passo
ti farò tanto coraggio
Nella vita dovrai lottare

mai ti dovrai scoraggiare.
Ora vai piccina mia
e porta sempre con tè la fantasia"

Nina piangente l'amica lasciò
e sulla terra in un baleno tornò
Tornò la pace e la gioia
e in quella casa di malinconia
splendeva di nuovo l'allegria
Crescono gli anni ed e i capelli
finalmente lunghi, biondi e belli.

Tanto attesa e desiderata
è arrivata una bambina:
una peste di Martina
Sul davanzale della sua cameretta
mette del fratello la culletta.
Luna sorride a quegli occhi incantati
a quei laghetti d'azzurro screziati.
Li ha regalati alla mia mamma bambina
ribelle, allegra e un po' clandestina.

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Per Mamma

Tra i tipi di mamme analizzate
la mia risulta la più strana di tutte le altre constatate
Dunque diciamo lei è un caso a sé
da sola ne vale almeno tre
Più stili di mamma in lei sono raggruppati
e geneticamente modificati
Dunque diciamo per cominciare
che è una mamma suscettibile ad urlare
e quando comincia, per non sentirla
consiglio sul serio di trovarsi su un territorio straniero
Ma questo non basta, dovete sapere
che non è da tutti una mamma computerizzata possedere
E si perché lei ammetterlo non vuole
ma oltre a noi ha internet nel cuore
Così quando aspetti la telefonata tanto desiderata
passata un'ora trovi da internet la linea occupata
La cosa è più tragica se si vuoi parlare
delle nostre cenette prelibate
mandate avanti tra pesce lesso e patate.
Così a Natale l'albergo ci siam concessi
e per tutto il giorno si sciava con eccessi.
E grande sbaglio madornale
mamma in seggiovia abbiam voluto portare
La sua espressione tipo maschera
delle tragedie greche abbiam potuto notare
E vedere l'omino da lei bramato a gambe levate scappare
Cosi da Martella l'abbiamo riportata.. .e adesso
insegna tranquilla ad una classe un po' terrorizzata
Altro suo vizio da papà criticato
(sempre se si vuoi tralasciare le ore che al telefono ha passato)
è quello di spendere risparmi in vestiti,
così con loro il morale torna su
...Il problema è leggere l'estratto conto
è quello che butta giù...
Ok fino ad ora dei suoi eccessi son stata a parlare
ma c'è da dire che quando vuole sa essere anche normale!!!
Simpatica e molto bella...
è la mamma migliore che esista sulla terra.
E anche se arte mi costringe a studiare
questa mamma non si riesce proprio ad odiare
è iperattiva e combattiva
ma una cosa non dovete mai fare
proibirle di insegnare e di poter ballare.
Sono sicura che quando andrà in pensione
sarà una nonna tutta confusione
perché ferma e zitta non sa stare
e mai nessuno la potrà o dovrà cambiare.
Perché questa mamma l'ho già detto e ripetuto
è la migliore che nessuno abbia mai ricevuto.

Martina

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Qui concludo il mio "libretto"
Ci son dentro i pensierini
e tanti allegri disegnini
Ho dipinto la mia vita
tante cose piccoline
che mi fanno compagnia
E' una vita spesso uguale
alle volte un pò banale
la spennello allor di rosa
cerco un pò di compagnia
e ritorna l'allegria.
Grazie a chi mi leggerà
e un pò di bene mi vorrà.

Maurizia

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La Bolla di Sapone - Collana "Nuove Voci" - Edizioni Il Filo

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